Abstract
L’articolo mette in sistema per la prima volta due serie di irregolarità non soddisfacentemente spiegate. 1) Dal latino fu(ĭ)sset (“fosse stato” > “fosse”), in romanesco antico oltre alla forma attesa fosse abbiamo anche forse; in altamurano accanto a fwessǝ abbiamo fwersǝ. 2) Diversi continuatori italoromanzi di fŏrsit (*fŏrsīs) “forse” presentano una vocale tonica diversa dall’attesa /ɔ/: toscano e veneto fórse, veneziano fursi, romanesco furse. Le forme in 1) si possono spiegare con l’influsso dell’avverbio “forse”, le forme in 2) di contro con l’influsso della III singolare del congiuntivo imperfetto di “essere”. L’articolo ricostruisce le condizioni pragmatiche che hanno propiziato questo influsso reciproco, oltre a toccare il problema dell’incrocio in morfologia, e a fornire una messa a punto sugli esiti di fŏrsit e varianti nell’Italoromania. Parole chiave: Fonologia storica italiana, Morfologia storica italiana, Etimologia italiana, Romanesco, Pugliese-salentino, Veneto.