Abstract
La gelotofobia (da ghelos-ghelot = riso, risibile) è definita come la paura di essere oggetto di riso. I primi studi empirici ne hanno messo in evidenza le qualità di costrutto valido e utile. Inoltre, è anche emersa la sua rilevanza sia nei gruppi non clinici che in quelli clinici. Il presente studio riporta i dati di un’indagine empirica condotta in Italia con un campione di 334 soggetti. L’indagine è stata realizzata con l’impiego di un questionario di 15 item, il Geloph<15>, già adottato in varie ricerche internazionali, che ha mostrato di avere anche nella traduzione italiana buone proprietà psicometriche in termini di una adeguata coerenza interna (alpha = .82) e di una fattorialità
unidimensionale. Il punteggio medio per tutti i soggetti è risultato pari a 1.72 (DS=.42). I valori medi di gelotofobia non hanno mostrato differenze significative rispetto all’età e allo stato civile, mentre sono risultati nel genere femminile più elevati che in quello maschile. Oltre il 7% dei soggetti ha presentato un punteggio medio superiore al livello soglia indicativo di una manifestazione per lo meno lieve di sintomi gelotofobici. Viene introdotta una riflessione sulle implicazione psicologiche e psicopatologiche del fenomeno.