Abstract
I saggi raccolti in questo volume presentano la concezione plotiniana relativa all’essere del pensiero e ne danno anche una nuova contestualizzazione teorica e storica. Le prospettive interpretative, anche molto diverse tra loro, si snodano attorno a quattro assi principali. In primo luogo, quello che potremmo chiamare la geografia dell’intelletto: lo statuto dell’intelligibile nel trattato 7; il ruolo che gioca la natura intelligibile dell’anima nell’esperienza mistica descritta da Plotino ad apertura del trattato 6. Il secondo asse concerne l’epistemologia dell’intelletto in senso stretto, considerata anche dal punto di vista del rapporto pensiero-essere. Le ricadute di tale epistemologia e dello statuto attribuito agli intelligibili sono poi indagate dal punto di vista delle funzioni attribuite all’intelletto nel rapporto con il sensibile e mettono in rilievo la lettura plotiniana di Aristotele. Da ultimo l’esegesi dei testi filosofici sfocia in un più ampio dialogare con la tradizione che va dalla lettura plotiniana di Parmenide e del Parmenide, alla relazione tra la ricezione agostiniana e quella plotiniana della distinzione stoica di logos endiatetos e logos proforicos che mette in luce l’influenza su Agostino della teoria plotiniana della scienza e dei suoi teoremi, passando attraverso un dibattito sullo statuto dell’anima e dell’intelletto che coinvolge anche Porfirio.